Niente di noi senza di noi.

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Parlamentari europei sordi

EUD

Il 4 dicembre 2012, Helga Stevens, la prima deputata sorda del Parlamento fiammingo, e l'Unione Europea dei Sordi (EUD) hanno unito le forze per organizzare questo ricevimento unico. Vogliamo celebrare questo momento storico in cui per la prima volta i quattro membri sordi dei parlamenti nazionali ed europei si incontrano per scambiare le loro opinioni ed esperienze.

I quattro membri sordi dei parlamenti nazionali ed europei sono:
Helga Stevens, membro del Parlamento fiammingo e del Senato belga
Dr. Ádám Kósa, membro del Parlamento europeo
Mag.a Helene Jarmer, membro del Consiglio nazionale in Austria
Dr. Gergely Tapolczai, membro del Parlamento ungherese

In Europa ci sono 800.000 utenti sordi della lingua dei segni che sono considerati e vivono come un gruppo di minoranza linguistica e culturale. È importante che ci siano politici sordi che rappresentino la voce di questa comunità. Seguendo gli ideali e il motto del movimento per la disabilità "Nulla su di noi senza di noi", e rendendo la sordità e la lingua dei segni più visibili, essi fungono da modello per la comunità sorda. Sono in grado di responsabilizzare i loro coetanei, dimostrando che anche gli utenti sordi della lingua dei segni possono essere coinvolti nel lavoro politico, prendendo decisioni che influenzano la vita quotidiana di ogni cittadino, sordo o udente. 

L'EUD era rappresentata dall'intero Consiglio direttivo e dallo staff al ricevimento. La Presidente dell'EUD, Berglind Stefánsdóttir, ha tenuto una breve presentazione e ha sottolineato come questi quattro membri sordi siano importanti sia per l'EUD che per la comunità dei sordi in Europa.

Tutte le pubblicazioni del periodo 2022-2026 sono cofinanziate e prodotte nell'ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) della Commissione europea.

I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o del Programma CERV della Commissione Europea. Né l'Unione Europea né l'autorità concedente possono essere ritenute responsabili.

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