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Tavola rotonda sui dati relativi alla parità

Il 30 settembre 2021, l'EUD ha partecipato a una "Tavola rotonda sui dati sulla parità", ospitata dalla Commissione europea. L'obiettivo era quello di esaminare gli ostacoli che impediscono la raccolta di dati accurati sull'uguaglianza e di promuovere uno scambio di buone pratiche per incoraggiare gli Stati membri dell'UE a partecipare alla raccolta di questi dati.

Il Commissario per l'Uguaglianza, Helena Dalli, ha aperto le discussioni ricordando alle parti interessate che l'uguaglianza è uno dei valori su cui si fonda l'Unione europea ed è sancita dall'articolo due del Trattato dell'Unione europea. Ha inoltre citato l'impatto della pandemia COVID-19, che ha alimentato la discriminazione e la violenza contro i gruppi minoritari, tanto che non abbiamo un quadro completo dei danni. Il Commissario Dalli ha sostenuto che abbiamo bisogno di dati comparabili e regolari sull'uguaglianza e la discriminazione, che potrebbero farci progredire verso una società equa.

Michael O'Flaherty, direttore dell'Agenzia per i diritti fondamentali (FRA), ha sfatato alcuni miti sulla raccolta dei dati:
Non abbiamo più bisogno di una raccolta di dati dedicata, perché abbiamo i big data.
Abbiamo prove sufficienti dai dati già raccolti.
È impossibile raccogliere dati comparabili relativi a determinati gruppi emarginati nelle nostre società; ciò richiede uno sforzo eccessivo.
Il GDPR è una scusa per non raccogliere dati.
O'Flaherty ha affermato che, anziché essere inutile, eccessivamente complessa o vietata dal GDPR, la raccolta dei dati è in realtà un metodo per coinvolgere le persone in modo significativo al fine di ottenere buoni risultati.

Carlien Scheele, direttrice dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere, ha sottolineato l'importanza di disporre di dati accurati, ad esempio sulle donne con disabilità e sulla violenza, per sostenere le politiche. Ha poi aggiunto che i dati sull'intersezionalità sono intricati, in quanto modellano la vita di tutte le donne e gli uomini in misura diversa. La signora Scheele ha messo in relazione la necessità di dati con la recente Strategia per l'uguaglianza di genere della Commissione europea (2020 - 2025), che cerca di incorporare l'intersezionalità, comprese le prospettive di genere, in tutte le fasi di progettazione delle politiche in tutti i settori dell'UE. Ha concluso che un maggior numero di dati permetterà un'analisi più approfondita delle questioni di genere, contribuendo così ad affrontare le aree prioritarie identificate nella strategia e consentendo ai responsabili politici di progettare politiche che non escludano determinati gruppi di donne e uomini.

La discussione ha visto la partecipazione di relatori di organismi per la parità e di rappresentanti degli Stati membri, dell'Agenzia per i diritti fondamentali (FRA), di altre agenzie dell'UE e di organizzazioni internazionali. È stato utile vedere quali sono i passi necessari per raccogliere dati accurati e significativi sull'uguaglianza e come questi dati possono essere utilizzati per prevenire la discriminazione e creare politiche nazionali ed europee che proteggano donne, bambini, persone con disabilità e minoranze etniche.

Tutte le pubblicazioni del periodo 2022-2026 sono cofinanziate e prodotte nell'ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) della Commissione europea.

I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o del Programma CERV della Commissione Europea. Né l'Unione Europea né l'autorità concedente possono essere ritenute responsabili.

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