Niente di noi senza di noi.

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Ogni anno, l'11 febbraio, l'Unione Europea celebra la Giornata del Numero Unico di Emergenza 112.

Nel dicembre 2020, la Commissione europea ha pubblicato la relazione sull'efficacia dell'attuazione del numero di emergenza europeo 112, presentata al Parlamento europeo e al Consiglio, in linea con il Codice europeo delle comunicazioni elettroniche. La Commissione raccoglie dati sull'attuazione del numero 112 dal 2007. Questa relazione è la prima che attua l'obbligo, previsto dal Codice, di presentare la relazione al Parlamento europeo e al Consiglio. La Commissione riferirà al Parlamento europeo e al Consiglio ogni due anni.

La Commissione europea conclude che gli utenti finali con disabilità non beneficiano di mezzi del tutto equivalenti per accedere ai servizi di emergenza, soprattutto in roaming. Quando questi utenti finali non sono in grado di effettuare una chiamata al "112", devono affidarsi a soluzioni frammentate a livello nazionale. Questa situazione è in contrasto con la disponibilità del numero unico di emergenza europeo armonizzato "112" per gli altri utenti finali e rappresenta un vuoto significativo nell'accessibilità dei servizi di emergenza. Gli utenti finali in roaming non sempre hanno accesso ai servizi di emergenza garantiti negli Stati membri visitati e non sono informati sui mezzi di accesso disponibili.

La Commissione europea sottolinea che gli Stati membri devono recepire e attuare le misure necessarie per conformarsi ai requisiti della direttiva EECC, in particolare all'articolo 109 sulle comunicazioni di emergenza e sul numero di emergenza unico europeo. Tutti gli utenti finali, compresi quelli con disabilità, indipendentemente dal luogo in cui si trovano nell'Unione Europea, dovrebbero essere in grado di richiedere e ricevere efficacemente aiuto dai servizi di emergenza. 

A tal fine, gli Stati membri dovranno predisporre una localizzazione precisa del chiamante per tutti gli utenti finali e mezzi di accesso equivalenti per gli utenti finali disabili, compresi quelli che si recano in un altro Stato membro dell'UE.

Gli Stati membri dovrebbero aggiornare i loro sistemi PSAP per garantire che siano adatti all'era digitale. I sistemi PSAP tradizionali non sono ancora in grado di gestire ed elaborare comunicazioni di emergenza realmente accessibili agli utenti finali con disabilità. L'implementazione di comunicazioni in tempo reale e di conversazioni totali richiede l'aggiornamento del sistema PSAP a una rete interamente IP di PSAP interconnessi in grado di instradare ed elaborare adeguatamente le comunicazioni di emergenza basate su IP.

Volete impegnarvi in un'azione di advocacy per far sì che ciò avvenga? L'EUD ha sviluppato un kit di strumenti che spiega da dove iniziare: https://www.www.eud.eu/news/training/eud-toolkit-european-electronic-communications-code/ 

Qui potete trovare una panoramica dei mezzi di accesso alternativi per gli utenti finali con disabilità attualmente in uso nell'UE: https://ec.europa.eu/digital-single-market/en/news/2020-report-effectiveness-implementation-european-emergency-number-112

Tutte le pubblicazioni del periodo 2022-2026 sono cofinanziate e prodotte nell'ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) della Commissione europea.

I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o del Programma CERV della Commissione Europea. Né l'Unione Europea né l'autorità concedente possono essere ritenute responsabili.

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