Niente di noi senza di noi.

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Giornata internazionale del diritto di sapere

EUD

La Giornata internazionale del diritto di sapere si svolge ogni anno il 28 settembre. È stata proposta nel 2002 in occasione di un incontro tra organizzazioni di informazione di tutto il mondo a Sofia, in Bulgaria, ed è stata celebrata per la prima volta il 28 settembre 2003. La Giornata mette in evidenza la libertà di espressione e di informazione, e in particolare l'informazione aperta e trasparente ai cittadini da parte delle istituzioni pubbliche.

EUD sottolinea l'importanza di questo evento e dei principi che lo sottendono, considerando che uno dei tre obiettivi a lungo termine della nostra organizzazione è quello di potenziare gli utenti sordi della lingua dei segni attraverso un'informazione accessibile. Con le prossime elezioni del Parlamento europeo nel 2014, EUD sottolinea che le persone sorde devono ricevere informazioni complete e accessibili su tutti i partiti politici sia a livello europeo che nazionale. Le persone sorde spesso non possono accedere alle informazioni nella loro lingua dei segni principale e/o preferita.

L'EUD si impegna a fondo per creare informazioni accessibili sul proprio sito web e per garantire che gli utenti sordi della lingua dei segni possano essere coinvolti e pienamente informati a tutti i livelli. Tuttavia, l'EUD continua a incoraggiare specificamente le istituzioni pubbliche europee e nazionali a fornire volontariamente informazioni nella lingua dei segni e a sottotitolare i contenuti audio.

Ulteriori informazioni:

Sito web della Giornata internazionale del diritto di sapere: 
http://www.righttoknowday.net

Per il file PDF, fare clic qui.

Tutte le pubblicazioni del periodo 2022-2026 sono cofinanziate e prodotte nell'ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV) della Commissione europea.

I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell'autore o degli autori e non riflettono necessariamente quelli dell'Unione Europea o del Programma CERV della Commissione Europea. Né l'Unione Europea né l'autorità concedente possono essere ritenute responsabili.

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